CHRISTIAN SCHAD
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Christian Schad (21 agosto 1894 – 15 febbraio 1982) è stato un pittore e fotografo tedesco, noto per il suo legame con il movimento della Nuova Oggettività (*Neue Sachlichkeit*), uno stile artistico nato in Germania negli anni '20, caratterizzato da una rappresentazione precisa, realistica e, spesso, critica della società. Durante la sua carriera, Schad ha affrontato temi che vanno dai ritratti realistici alla rappresentazione della decadenza della società moderna, rendendolo una figura chiave nell'arte del dopoguerra in Germania. Schad nacque in una famiglia di artisti nella città tedesca di Miesbach. Fin da giovane mostrò un interesse per l'arte e iniziò a studiare all'Accademia di Belle Arti di Monaco, ma la sua formazione fu interrotta dalla Prima Guerra Mondiale. Durante la guerra, Schad fu soldato e, dopo l'esperienza bellica, si trasferì a Monaco, dove iniziò a coinvolgersi nei circoli artistici della città. All'inizio degli anni '20, si unì al movimento della Nuova Oggettività, una corrente che si opponeva alle idealizzazioni dell'arte espressionista e cercava una rappresentazione più fedele e critica della realtà, in particolare della cruda e spesso alienante realtà urbana. Una delle caratteristiche più distintive dell'opera di Schad è la sua capacità di catturare la complessità emotiva dei suoi soggetti attraverso ritratti dettagliati e diretti. Il suo stile si caratterizza per un approccio quasi fotografico nei dettagli e una freddezza oggettiva che riflette le tensioni sociali e politiche del suo tempo. Spesso, i suoi dipinti mostrano personaggi in situazioni disumanizzate o distaccate, conferendo una qualità di disinteresse emotivo che mette in risalto l'alienazione della vita moderna. Schad è anche noto per i suoi ritratti dell'alta società e della vita urbana nella Repubblica di Weimar. Questi lavori rivelano spesso la superficialità e la decadenza dell'epoca, utilizzando la tecnica della pittura a olio per creare immagini di figure che, nonostante l'aspetto lucido e sofisticato, sembrano vuote o prive di anima. Uno dei suoi ritratti più noti è *Il ritratto dell'attrice Valeska Gert* (1927), che cattura la famosa ballerina e attrice di cabaret con uno sguardo penetrante che denota il suo forte carattere, ma anche una sorta di alienazione. Negli anni '30, Schad sperimentò un cambiamento verso la fotografia, che gli permise di esplorare nuovi aspetti della realtà urbana e della società tedesca. In questo periodo, le sue fotografie divennero più sperimentali, e iniziò a realizzare ritratti fotografici in cui si esplorava l'idea della fragilità dell'identità e dell'artificialità delle costruzioni sociali. Le sue fotografie, come i suoi dipinti, combinano un approccio di realismo dettagliato con un'atmosfera di desolazione e disinteresse emotivo. Il regime nazista si oppose al lavoro di Schad a causa del suo stile di pittura moderno e del suo legame con la Nuova Oggettività, vista come una forma di arte "degenerata" dai nazisti. Durante questo periodo, Schad fu costretto a emigrare, prima in Svizzera e poi in Italia, dove continuò il suo lavoro come pittore e fotografo. Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, il suo lavoro fu riscoperto e apprezzato per la sua capacità di catturare la complessità della vita moderna con una cruda e non decorata oggettività. L'opera di Christian Schad continua a essere rilevante oggi per la sua capacità di esprimere le tensioni tra l'individuo e la società, il desiderio di oggettività nell'arte e la necessità di rappresentare le realtà emotive e sociali di un'epoca segnata dal conflitto e dalla trasformazione. Il suo lascito come pioniere della Nuova Oggettività e come innovatore nella fotografia e nella pittura lo ha consolidato come una figura centrale nell'arte del XX secolo.
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